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Tra i primi atleti paralimpici italiani si può citare lo schermidore Roberto Marson, che vinse ben ventisei medaglie, di cui sedici d’oro. Ma cosa si sa di lui? E delle sue vittorie?

La sua vita

Roberto Marson nacque il 28 giugno 1944 a Pasiano di Pordenone, nel Friuli Venezia Giulia. Primo di sette figli, dovette mettersi a lavorare come muratore e a sedici anni gli cadde un muro addosso, incidente che lo fece diventare invalido, ed andò al Centro Paraplegici di Roma, diretto dal professor Maglio, che decise di aprire questo centro insieme al professor Guttmann di Londra. Lì iniziò a fare sport in gruppo.

Fu proprio al centro che conosce anche Lucia Sparro, che lavorava lì e divenne sua moglie. I due hanno avuto anche una figlia, Stefania. Gareggio per la prima volta alle Paralimpiadi a Tokyo, nel 1964, come schermidore, e proseguì fino al 1976. Nel 1980 divenne il primo presidente della FISHA (Federazione Italiana Sport Handicappati), che all’inizio si chiamava Anspi (Associazione Nazionale per lo Sport dei Paraplegici Italiani), e ricoprì tale ruolo per dieci anni. Dopo che il centro di Roma cessò di funzionare nel 1972, dopo il trasferimento di Maglio, lui e altri atleti fondarono altre società a Novara, Cagliari ed Ostia. Morì il 7 novembre 2011, a Roma.

Il lavoro del professor Antonio Maglio e l’impegno dei paratleti come Marson, hanno ispirato anche la fiction A muso duro – Campioni di vita, in cui il medico è stato impersonato da Flavio Insinna. Tuttavia, non sembra che ci fosse un attore a interpretare proprio il noto atleta.

Premi e riconoscimenti

L’atleta paralimpico partecipò a quattro edizioni delle Paralimpiadi, ed in tutte riuscì a piazzarsi sul podio. Per la precisione egli vinse:

  • otto medaglie alle Paralimpiadi di Tokyo, nel 1964, di cui tre ori, quattro argenti ed uno di bronzo;
  • tredici medaglie alle Paralimpiadi di Tel Aviv, del 1968, in cui vinse dieci ori, due argenti ed un bronzo;
  • quattro medaglie alle Paralimpiadi di Heidelberg, che si tennero nel 1972 nella Germania Ovest, e lì vinse tre ori ed un argento
  • una medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Montreal, in Canada, nel 1976.

Per i suoi meriti sportivi nel 2012 venne inserito nella Paralympic Hall of Fame, e tre anni dopo, nella Walk of Fame dello sport italiano a Roma, venne posta una targa con il suo nome, come altri ex-atleti italiani che si distinsero in campo internazionale.