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Il golf è uno sport che nasce in Scozia nella metà del XIII secolo. Nel corso dei secoli successivi la sua popolarità è cresciuta notevolmente diffondendosi velocemente in tutto il mondo. Oggi sembra essere praticato da milioni di persone, nel 2016 è tornato ad essere considerato una disciplina sportiva. Scopriamo insieme quali sono le principali regole di gioco in campo, quanto deve essere largo il girocollo e come colpirlo.

Come si gioca a Golf?

Prima di iniziare a giocare a golf è necessario conoscere le principali basi di questo sport che si pratica all’aperto, in enormi prati chiamati anche “circoli”. Esistono varie tipologie di campi, a seconda del numero di buche presenti. Solitamente ci sono 18 buche ma è possibile trovarne anche 9 oppure 30.

In generale, il numero delle buche deve essere multiplo di tre. L’obiettivo è quello di fare andare la pallina della buca compiendo meno tiri possibili. La pallina si colpisce con una mazza chiamata “ferro”. Esistono diversi “ferri” da usare in base al tipo di tiro che si vuole effettuare.

Le regole principali

Per iniziare, tira il giocatore più lontano dalla buca numero 1. Dopo che entrambi i giocatori avranno effettuato il primo tiro dalla zona di partenza, tirerà nuovamente il giocatore che ha la pallina più lontana dalla buca. Se anche dopo questo tiro la pallina dovesse essere ancora più distante dalla buca, rispetto quella dell’altro giocatore, il primo giocatore continuerà a tirare fino a quando la sua pallina non sarà quella più vicina alla buca.

Quando si deve colpire la palla il primo fattore che interviene è la paura, la paura di sbagliare che è collegata alla paura di non farcela. Questo vale per lo “swing” come per altri lanci. I professionisti possiedono “swing” diversi tra loro, ma la cosa che li accomuna è la posizione delle mani al momento dell’impatto.

Come colpire il girocollo?

Quando i professionisti colpiscono, le mani sono sempre avanti rispetto alla testa del bastone. Se si riesce a compiere questo movimento di apertura per poi distendere il braccio destro, il gioco è fatto! Con le varie differenze tra un “drive” e un “wedge” nella fase di impatto del “downswing” è necessario dapprima colpire la palla e poi scavare creando una zolla, in particolare se si usa un ferro.

La faccia del bastone arriverà sulla palla creando quella compressione necessaria per effettuare un impatto perfettamente largo sul girocollo. Solo dopo, l’erba si staccherà dal terreno. Così facendo il colpo sarà solido, la faccia sarà in fase di discesa (è importante non colpire mai la palla in fase ascendente), schiacciando la palla e creando un “divot”. Il peso sarà bilanciato tutto sul piede sinistro.

I ferri sono costruiti per colpire la palla con gli “shaft” montati davanti, ovvero con le mani in avanti. Non sembra essere facile se si è abituati a utilizzare le braccia piuttosto che coordinare il gesto con tutto il corpo. La posizione del polso destro al momento dell’impatto è in estensione, mentre il polso sinistro è piatto. Chi tende ad avere un cattivo impatto farà il contrario.

Riuscire a mantenere il polso destro in estensione fino all’impatto, ruotando il corpo e cercando di mantenere questa estensione fino al termine del colpo, può essere un ottimo “drill” consigliato dagli esperti. Spesso capita di non riuscire a capire che l’impatto non rappresenta la fase finale dello “swing” ma solo un passaggio fondamentale. Il bastone più che colpire la palla deve attraversarla.