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Un insulto ottocentesco oggi caduto in disuso è dato dal termine “gaglioffo”, la cui etimologia di questo antico vocabolo sembra essere incerta. Il significato di questa parola ruota intorno a inetto, buono a nulla, balordo, furfante e manigoldo. Sembra essere nato dalla fusione delle parole “gagliardo” e “goffo”. Alcuni pensano che derivi dall’alterazione della parola “califfo”  inteso come uomo violento e malvagio. 

Altri studiosi, invece, pensano che derivi dalla lingua spagnola, dal termine “gallofa”, che era il pane che si dava in elemosina ai pellegrini che andavano a Santiago di Compostela. Pellegrino era infatti, uno dei significati originali del termine. Proprio da questo termine si è passati con l’indicare i vagabondi, i mendicanti, e infine, i malfattori.

Cosa significa gaglioffo?

Il termine “gaiufus” comparve a Venezia in un documento datato del 1283. Sono conservate anche diverse testimonianze dell’inizio del Trecento relative a disposizioni per gli albergatori. In una cronaca in volgare della seconda metà del Trecento, il termine indicava il cognome di una famiglia di mercanti, i Gaglioffi, che ottennero ricchezze e prestigio nella città dell’Aquila.

Un’importante testimonianza dell’utilizzo di questo termine proviene da Niccolò Machiavelli che in una celebre lettera scrisse all’amico Vettori, descrivendo le sue attività durante il periodo dell’esilio da Firenze nel 1513. Quando in città fecero ritorno i Medici, Machiavelli fu esiliato e trovò rifugio nei suoi possedimenti.

Machiavelli descrive all’amico le sue serate, durante le quali si “ingaglioffa” giocando nell’osteria con il macellaio e l’oste e le sue notti, che passa leggendo i classici in biblioteca. Il termine si diffuse successivamente entrando a fare parte del vocabolario corrente come un insulto, particolarmente nell’Ottocento, utilizzato anche con il suo accrescitivo “gaglioffone” e peggiorativo “gaglioffaccio”.

Quali erano gli insulti nell’Ottocento?

Nell’Ottocento erano tanti i termini usati come insulti, alcuni dei quali sono caduti in disuso come “gaglioffo” e altri invece, sono entrati a fare parte del dizionario comune. In particolare:

  • lazzarone: il cui significato indica una persona pigra, spregevole e vile. Deriva dalla lingua spagnola e veniva usato per indicare la figura del popolano napoletano;
  • lavativo: il cui significato indica una persona pigra e scansafatiche. In ambito militare si affermò come sinonimo di “poco piacevole” e man mano è diventato sinonimo di “fannullone”;
  • sciamannato: per indicare una persona disordinata e sciatta;
  • buzzurro: un appellativo di origine toscana che veniva rivolto ai montanari che scendevano dal Canton Ticino e dal cantone dei Grigioni per vendere castagne ai mercati. Dopo il 1870, i romani lo utilizzarono per insultare gli italiani del nord che si trasferivano nella capitale. Il significato è sinonimo di zotico, sgarbato e rozzo;
  • bucaniere e filibustiere: veniva usato per indicare uno scaltro, imbroglione e spregiudicato;
  • fannullone: un termine composto da “fare” e “nulla” che veniva rivolto agli ultimi re Merovingi che avevano delegato i propri maggiordomi ad esercitare il loro potere. Il termine è sinonimo di ozioso, pigro e svogliato;
  • malandrino: un sostantivo composto da “malo” e “landrino” e usato per indicare un rapinatore, una persona malvagia, aggressiva e priva di scrupoli;
  • manigoldo: sinonimo di furfante, briccone ma anche, in origine, aguzzino. Anche questo insulto proviene da un termine straniero, dal tedesco “mundwalt”, che indicava una persona in grado di compiere gesti efferati;
  • pusillanime: sinonimo di codardo, vile e meschino. Questo rappresenta uno di quegli insulti che dimostra le conoscenze del latino da parte di chi lo pronuncia;
  • lestofante: sinonimo di imbroglione;
  • mascalzone: utilizzato per indicare una persona disonesta e priva di senso morale;
  • canaglia: un insulto dispregiativo per indicare una persona disonesta e malvagia;
  • farabutto: sinonimo di disonesto e delinquente, ancora oggi tra gli insulti più comuni;
  • citrullo: un insulto tra i più divertenti da usare, perché variante dialettale del napoletano “cetriolo” che per quanto possa essere considerata inoffensiva deriva da una metafora sessuale. Il termine è sinonimo di sciocco e babbeo;
  • grullo: usato in Toscana, è un insulto elegante della cui origine ad oggi si conosce veramente poco. Il termine è sinonimo di sciocco e sempliciotto;
  • fedifrago: un termine di origine latina che veniva e viene tutt’ora utilizzato come sinonimo di traditore;
  • villano: un termine che proviene dal latino, e significa “abitante della campagna”, usato come insulto per indicare una persona rozza, maleducata e incivile.