
Le prime dimostrazioni di architettura carolingia si trovano negli edifici costruiti durante quella che è conosciuta come “dinastia carolingia”, tenutasi in Francia prima della dinastia dei Pipinidi. Questo stile di architettura puntava tutto sulla grandiosità e sulle dimensioni gigantesche degli edifici.
Le caratteristiche dell’architettura carolingia
Gli edifici costruiti durante la dinastia carolingia sono frutto di grandi dispendi economici che Carlo Magno ha deciso d’investire in loro. L’attività edilizia da lui voluta, in costante crescita, aveva due scopi precisi. Da un lato, c’era l’obiettivo pratico, ovvero quello inerente agli usi che la corte dell’amministrazione statale avrebbe fatto di tali edifici e dall’altro lato c’era lo scopo rappresentativo, per mostrare ai sudditi la propria grandiosità.
Durante il regno di Carlo Magno, durato 46 anni, furono costruiti grandiosi edifici e fabbriche meravigliose. Fra questi possiamo annoverare circa 75 palazzi, 232 monasteri e 7 cattedrali. Fu proprio Carlo Magno a decidere di dare una capitale fissa al nuovo impero, bocciando l’idea che ci fosse una corte itinerante, com’era avvenuto fino a quel momento. La città prescelta fu Aquisgrana, dove si trovava il Castello di Pipino Il Breve, e che Carlo Magno sottopose a un programma architettonico volto a manifestare appieno la cultura carolingia.
Questo tipo di architettura è caratterizzato dall’arte della miniatura. Questa si svolgeva per mano di alcuni monaci, conosciuti con il termine “amanuensi”, che all’interno dei loro monasteri avevano degli appositi spazi, gli scriptoria, nei quali copiavano i testi sacri e profani su pergamena. Se non lo avessero fatto, questi sarebbero stati persi per sempre. Le pagine erano dipinte (ovvero “miniate”), con attenzione e raffinatezza. Nei grandi monasteri costruiti durante il regno di Carlo Magno, invece, si possono notare le caratteristiche che hanno definito i gruppi episcopali.
Edifici costruiti in stile architettonico carolingio
Nella città di Aquisgrana è facile trovare vari edifici con architettura carolingia. Fra questi menzioniamo il Palazzo Imperiale, i cui lavori sono iniziati nel 792, che comprende un’aula di rappresentanza ricca di mosaici e la Cappella Palatina, arricchita da materiali di spoglio fatti arrivare in città da Ravenna e da Roma. Il Westwerk è un altro edificio di spicco nell’architettura carolingia. Questo termine è tedesco e vuol dire “corpo occidentale”. Si tratta di un edificio che si snoda su diversi piani, ubicato davanti all’entrata della chiesa, con una facciata monumentale che faceva parte del resto dell’edificio e, al contempo, era anche autonoma. Questo tipo di costruzione era diffuso in Paesi come la Germania, la Svizzera, la Francia e l’Austria.
L’architettura carolingia è visibile in numerosi monasteri che furono costruiti ispirandosi ai modelli romani. L’abbazia di Lorsch, per esempio, è stata costruita rifacendosi all’Arco di Costantino mentre quella di Fulda s’ispira alla Basilica di San Pietro in Vaticano. Alla base di queste costruzioni, dunque, troviamo sempre l’architettura classica, che poi poteva essere interpretata con un’altra chiave di lettura.
In Italia, a Roma possiamo trovare la Basilica di Santa Prassede. Questa costruzione è ricca di raffigurazioni che fanno un ampio uso del colore. Altri edifici di spicco presenti nel nostro Paese sono il Museo di San Zeno a Bardolino, il Sacello di San Satiro a Milano e la chiesa di San Salvatore a Spoleto.